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Episcopio


(XIV sec.)

Siamo nel 1344, quando Giacomo II Carruba, vescovo di Giovinazzo, decide di cambiare il volto della città. Con grande determinazione, avvia la costruzione del Palazzo vescovile, ubicandolo sopra le mura cittadine, che in quel tratto si presentavano con tracciati irregolari per rispondere efficacemente alle esigenze difensive. Il progetto, ambizioso e complesso, portò alla creazione di un edificio imponente, addossato alla Cattedrale, che fu in parte oscurata dalla nuova struttura. Il lascito di Giacomo II è ancora evidente in una iscrizione nell’atrio del palazzo che ricorda la sua opera, proseguita nei decenni successivi dal vescovo Giustino Planca e portata a termine dal vescovo Agnello Alfieri. L’edificio, a pianta poligonale irregolare, comprende un chiostro e un cortile interni, affacciati su un loggiato. La copertura a terrazza e l’ampio portale, situato alla destra del fronte di levante della Cattedrale, caratterizzano l’aspetto esterno del palazzo.

All’ingresso principale, un androne introduce a un vasto cortile, dove una scalinata conduce ai piani superiori. Nonostante l’apparente mancanza di segni di antichità all’esterno, all’interno dell’edificio si possono ammirare stemmi che commemorano molti illustri prelati. Curiosamente, manca quello del frate inglese Guglielmo di Alnwick, protagonista del famoso romanzo di Umberto Eco Il nome della rosa, nominato vescovo di Giovinazzo dal re Roberto d’Angiò. Il suo ministero durò appena quattro anni (dal 1329 al 1333). Guglielmo si trovò in conflitto con il clero locale a causa del suo rigido sostegno agli ideali francescani di umiltà e rigorosa povertà, un tema molto controverso all’epoca. La sua intransigenza lo rese impopolare tra i potenti ecclesiastici della città, che lo perseguitarono e lo costrinsero a lasciare prematuramente il suo incarico.

Le stanze del Palazzo vescovile furono teatro di molti eventi, tra cui un episodio singolare legato alla morte del vescovo Paolo de Mercurio. Per sua espressa volontà, la salma venne mummificata seguendo le tecniche adottate dagli antichi egizi, avvolgendo di un ulteriore alone di mistero e di fascino la storia di questo edificio straordinario.