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Vedetta sul Mediterraneo


(XV secolo)

Nel crepuscolo del Medioevo, un vento di cambiamento soffiava impetuoso sull’Europa, accompagnato dal fragore della polvere da sparo. Le città, per secoli protette da alte mura di pietra, si trovarono improvvisamente esposte alla nuova e devastante minaccia portata dai cannoni. Il cupo rimbombo delle palle di ferro e di piombo, che si abbattevano sulle antiche difese, risuonava come un presagio di un’era diversa, un’era in cui le guerre sarebbero state combattute con il fuoco delle bombarde e dei mortai.

In questo scenario di profonda trasformazione, il regno aragonese comprese la necessità di adattarsi ai tempi nuovi. Ai margini del centro antico, sorse così un imponente bastione, destinato a diventare un simbolo di sicurezza e potenza. Questa fortezza, come un guardiano silenzioso affacciato sul mare, scrutava ogni movimento all’orizzonte, pronta a difendere la città da qualsiasi minaccia.

Nei secoli successivi, la fortezza fu teatro di numerose trasformazioni. Con l’avvento del telegrafo, si trasformò in un centro di trasmissioni, da cui venivano inviati e ricevuti messaggi vitali, collegando Giovinazzo al resto del mondo. All’alba del Novecento, la Marina italiana riadattò ulteriormente la struttura, facendola diventare una stazione di vedetta su tre livelli, un punto trigonometrico e un semaforo marittimo di grande importanza.

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale, quando la guerra era ormai un ricordo doloroso, la fortezza cadde in rovina. Le mura, un tempo robuste, iniziarono a sgretolarsi, e il vento del mare evocava solo silenzio e desolazione. Ma la storia non era destinata a concludersi così. Un gruppo di uomini e donne, uniti dall’amore per la loro terra e per il mare, decise che quella fortezza non poteva essere dimenticata. Nacque così l’Associazione “Vedetta sul Mediterraneo”, la quale con pazienza e determinazione riportò la struttura al suo antico splendore. Oggi, la Vedetta è rinata come Bibliomediateca del Mare, un luogo che racconta, a chiunque voglia ascoltare, la sua storia di resistenza, rinascita e amore per il mare.