cover_result

Chiesa S. Lucia


Ogni 13 dicembre, all’alba, il silenzio del mattino viene spezzato dai passi dei fedeli che si avvicinano alla piccola chiesa che emerge dall’oscurità come un faro di fede antica. I preparativi per la celebrazione iniziano alle prime luci del giorno. Un gruppo di uomini si raduna nel piazzale antistante la chiesa per accendere il grande falò. La legna, raccolta e accatastata con cura nei giorni precedenti, prende rapidamente fuoco, e le scintille si levano alte nel cielo scuro. La luce e le ombre create dal fuoco avvolgono i presenti in un abbraccio quasi mistico, mentre le fiamme, alimentate dalla devozione dei fedeli, danzano nel crepitio che sancisce la vittoria della luce sulle tenebre.

È un richiamo potente alla promessa di Santa Lucia, la santa della luce. Lucia, martirizzata a soli 21 anni durante la persecuzione di Diocleziano, è l’anima di questa celebrazione. La sua storia, tramandata di generazione in generazione, racconta il coraggio di una giovane donna che difese la propria fede a costo della vita. La luce, simbolo centrale di questa festa antica, coincide con il solstizio d’inverno, quando le giornate iniziano ad allungarsi, simboleggiando così la rinascita della natura e la speranza di un buon raccolto.

La chiesa di Santa Lucia in Marsico, chiamata così per la sua dipendenza dall’abbazia di Marsico in Abruzzo, è uno dei pochi edifici rurali ancora aperti al culto. Un tempo, era la parrocchia di una fiorente comunità contadina, devastata dalla peste nel 1478 e ulteriormente danneggiata dalle guerre tra Francesi e Spagnoli. L’abbandono del vicino monastero, gestito dai frati Minori Osservanti, segnò l’inizio del suo declino.

Oggi, la chiesetta si presenta semplice e spoglia, un piccolo frammento di ciò che era un tempo. Più volte rimaneggiata e composta dall’unione di tre corpi di fabbrica distinti, aggiunti gradualmente nel XVII e XVIII secolo, incorpora solo una parte della struttura originaria. La facciata, restaurata nel 1952 con blocchetti di cemento a vista, crea un netto contrasto con le antiche pietre, sottolineando così la fusione tra presente e passato.

Al suo interno, si trova una statua settecentesca in pietra raffigurante Santa Lucia, opera dello scultore Antonio Altieri. Secondo gli storici locali, questa chiesetta, oggi di modeste dimensioni e disadorna, doveva essere una volta imponente e riccamente decorata, oltre che antica, poiché la sua costruzione fu avviata prima dell’anno Mille, sui ruderi di un tempio pagano dedicato a Diana, dea della luce diurna.