
Palazzo Messere
(XIX sec.)
Nel vivace fermento dell’Ottocento, il Comune di Giovinazzo decise di trasformare l’antico paesaggio urbano abbattendo le mura che cingevano il centro storico, vicino a via Fossato. L’obiettivo era ambizioso: liberare spazi per finanziare la costruzione di un nuovo Municipio. I terreni, sgomberati dalle macerie delle antiche mura, furono messi in vendita e attirarono l’interesse delle famiglie aristocratiche, desiderose di costruire residenze prestigiose.
Tra queste, la famiglia Messere si distinse per la grandiosità del proprio progetto. Mauro Messere, un uomo lungimirante e di successo, fece edificare un maestoso palazzo tra il 1864 e il 1867. Il palazzo, imponente nella sua architettura, si affaccia su via Madonna degli Angeli e si caratterizza per il suo elegante prospetto. Entrando dall’androne, si è accolti da una magnifica scala a tenaglia che si snoda verso il piano nobile. Qui, un raffinato salottino in stile liberty precede un sontuoso salone delle feste, che testimonia il gusto e il prestigio della famiglia.
Mauro Messere non era solo un possidente terriero e un commerciante, ma anche un pioniere nella lavorazione delle olive e nella modernizzazione delle colture. Suo figlio Francesco proseguì l’opera di innovazione fondando un’azienda agricola e impiantando vigneti e mandorleti che contribuirono alla prosperità della famiglia. La generosità della famiglia Messere non si fermò ai confini della loro proprietà. Ruggero Messere, ultimo sindaco prima dell’avvento del fascismo, fece un dono prezioso alla città cedendo i terreni su cui fu costruito il Liceo “Spinelli”. Questo gesto rimane un segno tangibile del loro impegno per l’educazione e la comunità. Il figlio Francesco, ultimo podestà, completò l’opera con il riconoscimento dell’istituzione scolastica da parte dello Stato, consolidando ulteriormente il legame della famiglia con la città e il suo sviluppo culturale.