
Chiesa Angelo Santo e Torre Mancino
Siamo in località Termite: dove la natura e il tempo sembrano tessere insieme una tela di quiete e semplicità, troviamo l’una di fronte all’altra la piccola chiesa dell’Angelo Santo e la Torre del Mancino. Questi due luoghi, vicini ma distinti, raccontano storie di devozione e di vita rurale, fuse insieme dal filo invisibile della storia.
Nonostante gli anni abbiano ridotto il suo splendore originale, la chiesa conserva un fascino che colpisce chiunque le si avvicini. Costruita nel 1697 per volere del sacerdote don Vito Venturiero, la chiesa fu dotata di una modesta rendita annuale di undici ducati e quarantotto grani, sufficiente a mantenere la sua integrità e la sua sacralità. Don Vito, uomo di fede e dedizione, eresse questo luogo di culto come un angolo di riflessione e preghiera. Alla sua morte, il patronato della chiesa passò alla famiglia Adinolfi, che continuò a vegliare con devoto rispetto su questo piccolo tempio. L’architettura della chiesa è sobria e funzionale: una pianta rettangolare con un’unica aula, coperta da una volta a botte e da un tetto a due falde ricoperto con chianche di pietra locale. La facciata è decorata da una piccola finestrella circolare, l’unico punto da cui la luce riesce a penetrare e rischiarare l’interno, conferendogli una luminosità tenue e suggestiva. Sull’architrave della porta d’ingresso è scolpita una lapide dedicata all’Angelo Custode. L’iscrizione latina recita: “Angele Sancte Dei Parvum hoc tibi pono sacellum. Accipe et accepti muneris esto memor”. Tradotto, il messaggio è: “Angelo Santo di Dio, a te innalzo questa piccola cappella. Accettala e ricordati sempre del dono ricevuto”. Questo precetto morale rifletteva l’antica credenza secondo la quale, compiendo sacrifici o dedicando un luogo sacro, si potesse ottenere la benevolenza degli dei, in questo caso dell’Angelo Custode.
A pochi passi dalla chiesetta, si erge la Torre del Mancino, concepita per rispondere alle esigenze della vita rurale. Organizzata interamente al piano terra, la torre ospita una serie di locali e di pozzi, nonché cisterne destinate a raccogliere l’acqua piovana e intercettare le falde acquifere. Dalle stanze adibite a fornace e dai depositi agricoli, si intuisce l’importanza della torre nella vita quotidiana della zona, come centro di raccolta e conservazione dell’acqua a fini irrigui. La piccola chiesa dell’Angelo Santo e la Torre del Mancino, a pochi passi una dall’altra, sono una testimonianza dell’essenza di chi vive queste terre permeata di fede e lavoro.