
Piazza Umberto I°- Arco Traiano
Piazza Umberto I° (XV sec.)
Arco Traiano (XIV sec.)
Il 22 luglio 1416, esasperato dalle vessazioni e dalla tirannia, il popolo di Giovinazzo insorse contro il capitano di ventura Manfredo da Barbiano, conte di Conversano, che aveva ricevuto il feudo di Giovinazzo dalla potente famiglia d’Angiò-Durazzo. Nel corso dei tumulti, la fortezza che personificava il suo potere fu assaltata, incendiata e in parte distrutta. Negli anni successivi, nel posto che sino a pochi decenni prima era stato occupato dalle mura del castello, venne costruito per volontà dei Gonzaga il Palazzo del Governatore, noto anche come Palazzo del Capitano del Popolo, simbolo di una nuova era per la comunità. Era caratterizzato da un maestoso porticato di cinque archi, murati nel secolo scorso e trasformati in locali commerciali e di servizio, ma ancora oggi visibili, testimoni silenziosi dei secoli trascorsi.
Il palazzo, imponente e severo, diede il nome alla piazza che gli si formò intorno, ma senza un progetto architettonico preciso. Solo nel secolo scorso cambiò la denominazione in “Piazza Umberto I”, in onore del re d’Italia assassinato nel 1900 dall’anarchico Gaetano Bresci, un emigrato italiano rientrato dagli Stati Uniti con il fermo proposito di compiere il drammatico gesto. Accanto al palazzo troviamo l’Arco Traiano. Nonostante il nome possa suggerire una costruzione di epoca romana, l’archivolto in realtà risale al XIV secolo. Fu costruito recuperando e utilizzando come colonne portanti i cippi miliari del II secolo d.C. provenienti dalla via Traiana, al fine di dotare la città di una porta d’ingresso monumentale. Ogni cippo riporta un testo commemorativo che celebra l’imperatore romano Nerva Traiano per aver costruito, nel 109 d.C., con le proprie ricchezze, la strada che collegava Benevento a Brindisi, facilitando la comunicazione tra Roma e l’Oriente. Anche se l’epigrafe, consumata dal tempo, è ormai illeggibile, una lastra in pietra ne riporta fedelmente la trascrizione.