
Chiesa Spirito Santo
(XIV sec.)
Dai vicoli del borgo antico, che si intrecciano come le trame di un arazzo antico, si erge questa chiesa la cui storia è intrisa di devozione e ambizione. Monsignor Pavone Griffi, vescovo di Tropea e di Polignano, aveva deciso di ritirarsi dalla sua prestigiosa carica di referendario del Pontefice presso i sovrani di Bosnia e Ladislao di Ungheria. Dopo anni di onorato servizio, Pavone Griffi optò per una vita più tranquilla, rasserenata dalla spiritualità nella sua amata Giovinazzo. Qui, nel 1395, decise di costruire una chiesa di modeste dimensioni, ma con un significato profondo. Scelse di dedicarla alla gloria dello Spirito Santo, e il suo progetto non rimase semplice visione. Grazie alla sua lunga amicizia con Papa Bonifacio IX, il quale anni prima era stato suo professore di diritto, Griffi ottenne un privilegio eccezionale, una “prelatura nullius”, grazie alla quale la chiesa avrebbe avuto un proprio clero indipendente dalla giurisdizione del vescovo locale e direttamente sottoposta alla Santa Sede. I lavori di costruzione procedettero con solerzia e impegno, e la chiesa fu consacrata nel 1397, come attestava un’epigrafe sulla facciata.
L’edificio, che esibiva lo stemma di Papa Bonifacio IX e quello di Pavone Griffi, era affascinante e caratterizzato da un’architettura originale. Le coperture a cupole, in asse e corrispondenti esternamente a volumetrie piramidali e ottagonali, erano realizzate in chiancarelle. Questa scelta architettonica richiamava i trulli di Alberobello e i pagliai pugliesi, e si diceva che l’abile petrarolo, mastro Giobbe, avesse voluto esprimere l’idea della Santissima Trinità. Le “punte di diamante” delle cupole simboleggiavano la fede cristiana, rendendo l’intera costruzione un emblema di sacralità e devozione. All’interno custodisce tesori di inestimabile valore. Tra questi, un affresco di Santa Lucia del XV secolo, un dipinto su tavola della Madonna di Costantinopoli detto del “Perpetuo Soccorso” del XVI secolo e un pregiato Crocifisso ligneo del XIV secolo, che testimoniano la ricchezza artistica e spirituale del passato.
La chiesa dello Spirito Santo è così diventata non solo un luogo di culto, ma anche un simbolo di come la fede e la tradizione possono intrecciarsi per dare vita a meraviglie architettoniche e spirituali. La storia di monsignor Pavone Griffi e della sua chiesa rimane un racconto di passione e venerazione, riflesso di un’epoca in cui la costruzione di un luogo sacro era un atto di autentica e profonda fede nella manifestazione del divino.