
Chiesa di San Lorenzo
(XIV sec.)
Nel 258 d.C., l’imperatore Valeriano scatenò una feroce persecuzione contro i cristiani, condannando a morte vescovi, presbiteri e diaconi. A Roma, molti di questi martiri affrontarono il loro destino con coraggio, mantenendo salda la fede in Cristo. Tra questi, il diacono Lorenzo è ricordato per il suo straordinario martirio: fu arso vivo su una graticola. Questo drammatico episodio è commemorato nel bassorilievo della piccola chiesa a lui dedicata, commissionata nel 1305 dal chierico Petracco Pavone, anch’egli ritratto accanto alla scena del martirio.
La chiesa di San Lorenzo è una delle più modeste della città, ma ricca di significato. La sua pianta, leggermente trapezoidale, e i due accessi conferiscono un’aria di semplicità e sobrietà, che si riflette anche nella facciata, completata da una piccola monofora e da un campanile a vela. All’interno della chiesa, l’atmosfera è altrettanto dimessa. Tuttavia, il dipinto che raffigura il martirio di San Lorenzo, realizzato nel XVII secolo dal pittore giovinazzese Carlo Rosa, arricchisce lo spazio con una rappresentazione vibrante del mistero della fede. Questo dipinto, insieme ad altri elementi decorativi, contribuisce a mantenere viva la memoria del santo martire. La chiesa di San Lorenzo è sotto il patronato della famiglia Sagarriga-Marziani, che ha legato il luogo di culto alla venerazione della Madonna delle Grazie.
La devozione alla Madonna è in gran parte dovuta al sacerdote don Luigi Marziani, teologo e storico del XIX secolo. Autore delle Istorie della Città di Giovinazzo, don Luigi non si limitò a scrivere le cronache della città, ma trasformò anche la chiesa in una scuola per i meno abbienti, rendendola un centro di educazione e speranza per i ragazzi poveri. In un gesto di grande pietà, il sacerdote commissionò una statua della Vergine con il Bambino, il cui volto fu realizzato nella città francese di Sèvres, celebre per le sue porcellane. Questa statua divenne un simbolo della devozione locale. Ancora oggi, la famiglia Marziani è responsabile della vestizione della statua per le celebrazioni che si svolgono ogni anno nel mese di maggio, continuando così una tradizione che onora il passato e celebra la fede di una comunità.