
Palazzo Lupis
(XIV-XVI sec.)
Affacciata sulle possenti mura di Levante, da dove domina l’incantevole Piazza delle Benedettine, l’elegante dimora dei Lupis si erge come testimone silenziosa della grandezza di una casata di stirpe germanica. Questa nobile famiglia, tra le più influenti e ricche nella storia cittadina, è culla di figure illustri che hanno segnato diverse epoche. Nel cuore della storia medievale, il giureconsulto Lupone si distinse come consigliere fidato dell’imperatore Federico II, mentre il giustiziere Pavone Lupis operò sotto il dominio aragonese, dispensando giustizia con imparzialità e rigore. Ma a brillare particolarmente, nel Cinquecento, fu il nome di Bisanzio Lupis: poeta e cronista, autore dell’Opera Universale, egli si fece custode della memoria e dell’eredità familiari. Desideroso di rinverdire i fasti della sua casata, Bisanzio riacquistò l’antica dimora, che era stata costruita nel XIV secolo e successivamente ceduta alla famiglia Chiurlia. Sotto la sua guida, la casa, originariamente progettata con un impianto rettangolare, subì un’importante trasformazione. Venne aggiunto un nuovo corpo di fabbrica trapezoidale, ampliando e arricchendo l’architettura dell’edificio.
Con il passare del tempo, il fascino medievale della dimora fu armoniosamente integrato con elementi moderni. Al piano superiore furono realizzati ampi loggiati, i cui parapetti, finemente lavorati con colonnette e pilastri, donano alla struttura una grazia senza tempo. Sull’imponente portale d’ingresso fu collocato lo stemma della famiglia: un lupo che ulula verso il sole, simbolo di nobiltà e di alte aspirazioni. Dai piani superiori della dimora, lo sguardo si perde nella vastità del mare, regalando una vista spettacolare che incanta il visitatore. Un balcone, in particolare, ha ospitato nel corso degli anni il festival letterario “Poesie al balcone”, un evento che ha celebrato la poesia e la cultura in un contesto di rara bellezza.