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Piazza Costantinopoli


Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli (XVI sec.)

Ogni città custodisce nel suo cuore una piazza maggiore, epicentro della vita politica, economica e sociale, dove la comunità si raduna per prendere decisioni cruciali. Piazza Costantinopoli incarnava questo ruolo per l’antico borgo, fungendo da centro pulsante della città prima che le sue mura secolari venissero superate dall’espansione urbana. Questa piazza, che ospitava anche il Sedile dei Nobili, fu teatro di eventi drammatici e lotte di potere. Nel 1382, fu scenario di gravi tumulti tra gli Spedoni e la potente famiglia Spinelli. Accusati di spadroneggiare in città, gli Spinelli furono allontanati da Giovinazzo e i loro beni distrutti, ad eccezione della loro residenza, la Torre Spinelli-Sagarriga. Tuttavia, non tardarono a ritornare, punendo con durezza i rivoltosi. La leggenda narra che, in segno di trionfo e come monito, le teste decapitate degli insorti furono scagliate contro la facciata della chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, lordandola di sangue.

Nel corso dei secoli, la piazza divenne anche sede di un affollato mercato cittadino. La chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, un tempo dedicata a San Rocco, si erge in pietra calcarea e vanta uno stemma cittadino con l’immagine di San Tommaso. La sua facciata è dominata da un portale cinquecentesco, sormontato da una lunetta che raffigura la Vergine con il Bambino e il Cristo Benedicente. Un elegante campanile a bulbo e una finestra circolare completano l’armonia architettonica del luogo. All’interno della chiesa, la bellezza è svelata in un altare settecentesco in legno dorato dedicato all’Odegitria, la Vergine con Gesù Bambino, venerata a Costantinopoli. Questo culto giunse a Giovinazzo attraverso gli scambi commerciali tra le nostre terre e Bisanzio. Gli altari laterali sono adornati con statue e dipinti, tra cui le effigi di Sant’Antonio Abate, San Donato e San Leonardo, e un’opera di Carlo Rosa che ritrae San Michele Arcangelo. Il soffitto è decorato con un dipinto di De Musso, che rappresenta l’Incoronazione della Vergine, un capolavoro che affascina i visitatori.

Accanto alla chiesa, una statua di San Cristoforo, scolpita da Antonio Altieri nel 1763 su commissione di Leonardo Rodogni, veglia sui passanti. Un anno dopo, lo stesso Altieri realizzò la statua di San Michele Arcangelo, collocata sul lato opposto della piazza, raffigurato nell’atto di schiacciare il drago, in un simbolico trionfo del bene sul male.