
Vico Freddo
(XI-XII sec.)
Vico Freddo è uno degli angoli più caratteristici di Giovinazzo, un luogo che conserva intatto il suo fascino medievale. Il suo nome deriva probabilmente dal fatto che conduce nel cuore di una piccola corte sovrastata dalle alte mura dei palazzi nobiliari. Questi edifici, addossati l’uno all’altro, impediscono ai raggi del sole di penetrare e riscaldare la pietra, creando un’atmosfera fredda e ombrosa.
La corte è ulteriormente rinfrescata dal vento proveniente dal mare di ponente, che si incanala attraverso l’Arco Planchi, situato proprio di fronte a Vico Freddo. Questo fenomeno crea una piacevole ventilazione estiva, ma in inverno il vento soffia gelido, motivo per cui l’arco è noto come “Arco del vento”.
In questo scorcio austero ma leggiadro, si trova una bifora duecentesca, caratterizzata da una colonnina con capitello a “stampella”. Da questa altezza, una sfinge alata osserva imperturbabile i passanti. A guardarla attentamente, si nota che è un mascherone gemino, con due volti identici che controllano l’interno e l’esterno del varco, come un guardiano silente.
Nonostante i restauri conservativi rispettosi del contesto, realizzati da privati, su alcune pietre degli stipiti di un portale d’ingresso si possono ancora vedere i segni lasciati dalle maestranze lapicide e dai pellegrini diretti verso la Terra Santa. Si tratta di rappresentazioni stilizzate del Monte Calvario con la croce di Cristo, testimonianze silenziose di un passato di fede e devozione.
Oggi, Vico Freddo è scelto dagli sposi come scenografia per le loro foto e video, nei quali viene catturato il fascino senza tempo di questo suggestivo scorcio di Giovinazzo.