
Mercato coperto
(XX sec.)
Il Mercato coperto rappresenta molto più di un semplice luogo di scambi commerciali; è uno spazio dove la vita è scandita da rituali quotidiani e da un forte senso di appartenenza. Qui, ogni giorno, le grida colorite dei venditori si mescolano con il brusio dei clienti, creando un’atmosfera pittoresca e familiare. L’accento marcato dei commercianti risuona nelle strette corsie mentre richiamano l’attenzione dei passanti elogiando la freschezza e la qualità delle proprie mercanzie.
Le bancarelle offrono un’esplosione di colori e sapori: i rossi intensi dei pomodori maturi, il verde brillante delle verdure di stagione, i limoni dorati e le arance succose risplendono sotto la luce soffusa. Il profumo del pane appena sfornato si diffonde nell’aria, stemperandosi nel profumo salmastro del pesce fresco, evocando ricordi di pranzi in famiglia e tradizioni secolari.
La storia di questo mercato affonda le sue radici nel 1911, quando il sindaco Giuseppe Palombella trasformò l’antica chiesa di San Felice, ormai pericolante, in un mercato pubblico. Questa decisione segnò una svolta per la comunità, spostando il centro commerciale da Piazza Costantinopoli al nuovo mercato coperto. Per decenni, questo spazio è stato un vivace punto d’incontro e relazioni umane, dove la gente si riuniva non solo per fare acquisti, ma anche per scambiare notizie, storie personali ed esperienze.
Negli anni Novanta, il sindaco Francesco Milillo avviò una nuova trasformazione: recuperare ciò che rimaneva dell’antica chiesa di San Felice per farne un contenitore culturale, l’attuale Sala San Felice. Questa scelta impose la necessità di individuare una nuova zona coperta per il mercato giornaliero, ma lo spirito di aggregazione della comunità rimase intatto e vitale, continuando a intrecciare le sue storie e tradizioni in un nuovo luogo, dove la vita scorre al ritmo lento della quotidianità, ma sempre con un sorriso e una parola gentile.