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Parco Scianatico


(XX sec.)

Il Parco Scianatico non è semplicemente un’area verde, ma un monumento vivente che racconta la storia di un’epoca in cui l’acciaio e il sudore di una fabbrica si fusero con il sogno di un rifugio di serenità. La storia del parco affonda le radici sotto l’ombra imponente delle Acciaierie e Ferriere Pugliesi, un colosso siderurgico dismesso negli ultimi decenni del Novecento.

Michele Scianatico, uno dei proprietari dello stabilimento insieme ai suoi fratelli, aveva visto come il duro lavoro in fabbrica incidesse profondamente nelle vite degli operai e delle loro famiglie. Non bastava più garantire solo un salario; era necessario offrire anche uno spazio per lo svago e il benessere dei dipendenti. Fu così che decise di trasformare un’area adiacente alla fabbrica in un centro ricreativo e formativo.

Il Parco Scianatico prese vita intorno a una pista di cemento, progettata per ospitare tornei di pallavolo, calcetto e bocce, e presto diventata il palcoscenico principale del pattinaggio a rotelle. I ragazzi del quartiere, attratti dal brivido e dalla bellezza di questo sport, trasformarono la pista in un vivace punto di incontro. Sotto la guida appassionata di Gianni Massari, il pattinaggio a rotelle assunse una nuova dimensione. Massari, con il suo entusiasmo contagioso e la sua dedizione, ispirò i giovani a formare una squadra: l’AFP Giovinazzo. Quella che era iniziata come una semplice attività ricreativa si trasformò rapidamente in una leggenda.

Affiliata alla Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio, l’AFP Giovinazzo divenne famosa non solo a livello nazionale ma anche internazionale. I suoi atleti, con la maglia azzurra, hanno conquistato due volte il titolo mondiale e numerosi campionati europei. Giovinazzo si affermò come un faro di eccellenza nel pattinaggio a rotelle, e la squadra divenne un simbolo di orgoglio e determinazione per tutta la città.

All’ingresso del parco, una scritta incisa nel cemento riassume l’etica dell’impegno e della correttezza: “Preparati seriamente e lotta con coraggio e lealtà. Se sbagli, riconosci onestamente il tuo errore ed accetta con serietà la giusta punizione. Se vinci lealmente, riconosci e ammira il coraggio del perdente. Se perdi, accetta il verdetto e sii fiero se sai di aver meritato l’ammirazione di chi è stato più fortunato di te”. Un criterio guida per una generazione di giovani atleti, non solo del parco, ma anche della città, insegnando loro il vero significato della sportività e del fair play.