
Piazza Vittorio Emanuele II e Fontana dei Tritoni
(XVIII sec. – XX sec.)
Alla fine del Settecento, Giovinazzo rientrava nei possedimenti del Regno di Napoli. La visita dei sovrani Ferdinando IV e Maria Carolina, nella primavera del 1797, segnò un momento di fervente attività nella cittadina. I reali, con la loro presenza, portarono un’ondata di entusiasmo tra i cittadini, che si mobilitarono per facilitare il loro passaggio verso la cattedrale, allora non facilmente accessibile. Un clima di grande collaborazione si diffuse tra gli abitanti, che raccolsero la considerevole somma di 270 ducati “per abbellimenti e regalie”. Con questi fondi, riuscirono anche a ridimensionare l’insenatura del porto, colmandola di terra e dando vita a un vasto piazzale che divenne noto come il Borgo.
Negli anni seguenti, le famiglie nobili di Giovinazzo costruirono i propri palazzi attorno al Borgo gettando le basi per l’espansione della città, che prese la forma di un ventaglio aperto da levante a ponente. Il Borgo, successivamente rinominato Piazza Municipio, mutò nome nel XX secolo per diventare Piazza Vittorio Emanuele II, cuore pulsante di Giovinazzo. Con la sua forma trapezoidale, pavimentata con le “chianche”, bianche lastre di pietra calcarea, è il luogo di ritrovo e di aggregazione dei giovinazzesi.
Al centro della piazza, originariamente, si ergeva un palchetto in pietra, dove ogni domenica si esibiva la banda musicale dell’Istituto Vittorio Emanuele II. Nel 1933, questo fu sostituito dalla monumentale Fontana dei Tritoni, opera del maestro giovinazzese Tommaso Piscitelli. La fontana, in bronzo e roccia, raffigura atletici giovani che sorreggono sulle spalle tre grandi conchiglie. Al centro, svettano superbi e aggressivi i tritoni, che sembrano minacciare chiunque osi avvicinarsi. Il monumento riflette la doppia identità dei giovinazzesi, divisi tra il mare e la terra, marinai e agricoltori. Capita spesso che la piazza perda la sua severità per trasformarsi in un grande palcoscenico all’aperto ravvivato dalle manifestazioni musicali e dagli spettacoli, mantenendo vivo il suo ruolo di centro vitale della comunità.