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Casino Messere


Nel cuore del Settecento, quando le carrozze dei nobili solcavano veloci le strade, un cambiamento silenzioso ma profondo stava per trasformare la vita dell’aristocrazia. La campagna, un tempo considerata un luogo insicuro e selvaggio, iniziò a svelare un fascino nuovo, divenendo un simbolo di prestigio sociale. Fu in questo contesto che le famiglie più facoltose, dalla tarda primavera fino all’autunno, si ritiravano nelle residenze di campagna, portando con sé non solo il necessario per vivere, ma anche un nutrito seguito di servitori. Quella che era iniziata come una fuga dalla città divenne presto uno status symbol. La villeggiatura, con i suoi ritmi lenti e la bellezza del paesaggio, offriva l’opportunità di esibire la propria grandezza, trasformando la campagna in uno specchio della ricchezza familiare. In questo nuovo modo di vivere, nacque il “casino”, una dimora stagionale destinata non solo alle attività produttive, ma anche alla rappresentanza e allo svago. Architettonicamente distinto dalle strutture agricole, il casino divenne il simbolo tangibile di questo cambiamento.

Anche nelle campagne di Giovinazzo s’impose la moda delle residenze estive. Una di queste, il Casino Messere, con la sua torre di avvistamento ora inglobata nella struttura, è emblematica del periodo. In origine parte di un sistema difensivo e produttivo, il casino subì numerosi restauri e ampliamenti, specialmente a partire dal 1831, quando la proprietà passò alla famiglia Messere. La struttura, un tempo fortezza militare, venne lentamente plasmata in una residenza di campagna, luogo di riposo e svago per la famiglia, a contatto con la natura. Prima ancora, il casino era appartenuto alla nobile famiglia calabrese De Martinis, come testimoniava lo stemma, oggi perduto, che un tempo ornava l’arco d’ingresso, sostituito poi da quello della famiglia Messere.

Organizzato attorno a un cortile centrale con un pozzo e una profonda cisterna, Casino Messere conserva l’antica torre, un ampio porticato e un ballatoio che collega la residenza all’antica cappella, ubicata vicino alla strada statale. Questa cappella, dedicata a San Francesco da Paola, suggerisce che il complesso fosse in origine un convento, un luogo di preghiera e meditazione. Oggi, Casino Messere ha perduto il suo ruolo di rifugio aristocratico per trasformarsi in una struttura ricettiva, ma le sue mura continuano a raccontare la storia di una rivoluzione dei costumi, di una campagna che da terra divenne simbolo di potere e di una famiglia che seppe trasformare una fortezza in un’oasi di pace e di bellezza.