
Mura di levante
(dal II sec. d.C.)
Le antiche Mura di Levante sono molto più di una semplice cortina di pietra; esse rappresentano l’essenza stessa di Giovinazzo, un legame profondo e indissolubile tra la comunità e la sua storia millenaria. Queste mura, che abbracciavano la città dal lato orientale, dall’Episcopio fino alla campagna, sono testimoni silenziose di secoli di alterne vicende, scontri, guerre, periodi di crisi economica e altri di pace e prosperità.
La leggenda narra che le prime mura furono erette nel II secolo d.C., durante il regno dell’imperatore Traiano. Dopo aver restaurato e ampliato la vicina città di Trani, Traiano giunse a Giovinazzo. Al suo arrivo, fu accolto da una rappresentanza del popolo, tra cui molti giovani vigorosi e nel fiore degli anni, che lo colpirono profondamente. Fu proprio questa manifestazione di giovinezza e fresca vitalità a ispirare il nome del luogo: Juvenum natio, la terra della giovinezza, mutato poi in Jovenatio, e infine Giovinazzo.
Traiano, affascinato dal borgo e intenzionato a proteggerlo, ordinò la costruzione di una muraglia imponente. Secondo le Cronache di Giovinazzo di Bisanzio Lupis (1478-1555), poeta e letterato del Rinascimento, l’imperatore progettò una fortificazione che si estendeva dal vecchio porto e correva lungo tutto il perimetro del borgo, abbracciando la città e garantendone la sicurezza. Con il passare dei secoli, durante il Medioevo, le esigenze difensive della città cambiarono e le mura furono rinforzate e ampliate, per meglio rispondere ai nuovi incombenti pericoli. In epoca aragonese, le fortificazioni furono ulteriormente potenziate, divenendo una barriera insormontabile per gli aggressori.
Oggi, le tracce delle antiche mura romane sopravvivono nascoste nel robusto muraglione che costeggia via San Domenico Maggiore, fino a congiungersi con la splendida balconata a mare del Palazzo Ducale e con la fortificazione aragonese, sulla quale si erge la Vedetta sul Mediterraneo. Le mura proseguivano poi verso l’interno, sviluppandosi lungo l’attuale Piazzale Leichhardt e via Madonna degli Angeli, fino a raggiungere “Porta Nuova”, l’ingresso principale della città. Un ampio sistema di fossi di acqua di mare correva lungo l’odierna via Fossato, creando un’ulteriore difesa contro gli assalti nemici.
Nell’Ottocento, il Comune di Giovinazzo, necessitando di fondi per costruire il nuovo palazzo del Municipio, decise di abbattere parte delle antiche mura. Sgomberati dalle macerie, i terreni furono venduti a facoltosi privati, che vi eressero sontuosi e aristocratici palazzi. Le Mura di Levante, testimoni del frenetico corso della storia, continuano a vivere nei racconti e nelle memorie dei cittadini, un ricordo indelebile di una città che fu, e continua ad essere, una terra di giovinezza e di vitalità.