
Borgo Sette Torri
(XVIII sec.)
Vi trovate in un borgo rurale del Settecento, un posto incantato nato come luogo di villeggiatura per gli abitanti di Giovinazzo, Molfetta e Terlizzi. Quest’oasi di verde e di aria pura rappresentava un paradiso dove sfuggire alla canicola estiva. Alla destra della piazzetta centrale sorge il primo edificio del borgo: una masseria a due piani, le cui pareti, di un rosso sbiadito dal tempo, sembrano raccontare storie di generazioni passate. Protetta da una cortina di olivi secolari, questa antica costruzione è sorvegliata da guardiani silenziosi che difendono la sua memoria. Varcando la soglia, si trova una piccola cappella, un angolo di venerazione e raccoglimento. Il campanile a vela, con un solo fornice, si erge come un custode muto dei segreti del luogo.
Sopra l’architrave, un’iscrizione del Novecento testimonia il passaggio del tempo e l’evoluzione del borgo. Una finestra circolare, sormontata dallo stemma nobiliare degli Uva, famiglia originaria di Molfetta, si apre sulla facciata della cappella. Ma questo borgo non è stato solo un soggiorno estivo: nel corso della sua storia, probabilmente, è stato utilizzato dalle famiglie benestanti come rifugio durante le epidemie di peste. Borgo Sette Torri non è solo un angolo di campagna, ma uno scrigno di memorie e del tempo che scorre lento.