
Torre delle Pietre Rosse
(XII sec.)
Nel corso dei secoli, le coste della Puglia furono flagellate dalle frequenti incursioni dei popoli provenienti dal mare. Le onde del Mediterraneo portavano con sé non solo i venti salmastri, ma anche il pericolo di pirati e invasori. Per questo motivo furono costruite delle torri di avvistamento, baluardi contro i nemici e vedette silenziose sulla costa. Tra queste, la Torre delle Pietre Rosse si ergeva come una sentinella vigile su un banco di argilla rossa. Edificata a partire dal XII secolo, non era solo un avamposto, ma un simbolo di resistenza e ingegno. Diversamente dalle altre torri, si trovava arretrata rispetto alla linea di costa, il che le permetteva di scorgere in tempo anche i pericoli provenienti dall’entroterra. Costruita su tre piani, era una fortezza in miniatura. Le sue spesse mura erano composte da blocchi di pietra squadrati che la rendevano massiccia e impenetrabile. Al primo piano, l’architrave della finestra riportava lo stemma della nobile famiglia dei Paglia, signori di Giovinazzo e costruttori della torre.
Un elemento distintivo della torre era la colombaia al suo interno. I piccioni viaggiatori venivano utilizzati per comunicare con le altre torri, creando una rete di segnalazioni che garantiva la sicurezza del territorio. Era una testimonianza della genialità degli abitanti, che sapevano sfruttare le risorse naturali per proteggere il proprio mondo. Negli ultimi anni, grazie a recenti interventi di restauro, la Torre delle Pietre Rosse ha conosciuto una nuova vita. L’attiguo agrumeto è diventato un’oasi di pace e bellezza. La torre stessa è stata trasformata in un centro culturale, che ospita eventi, laboratori e attività per bambini.
Così, la Torre delle Pietre Rosse, da antico baluardo contro i nemici, è diventata un simbolo di rinascita e pacifica convivenza. Le sue pietre continuano a raccontare storie di coraggio, ricordando a tutti noi l’importanza di proteggere e valorizzare il nostro patrimonio storico e culturale.